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Al centro della costa orientale della Sardegna, un connubio perfetto di storia e natura
Il Resort sorge a Tancau, una località del comune di Lotzorai, in Sardegna, conosciuta per la bellezza delle sue spiagge bianche e del suo mare cristallino. Scelta ideale per le famiglie grazie alle ...
Da € 60 / persona a notte
Il comune di Lotzorai è un comune situato nell'Ogliastra, in una collocazione particolare, fra due fiumi, il Pramaera e il Rio Girasole. La zona è affascinante sia per vivere le spiagge e il mare della Sardegna, sia per le tradizioni e le architetture antiche che costellano la località. La struttura urbanistica di Lotzorai si distingue per la presenza di grandi case con ampi cortili e stradine strette nel centro storico: fisionomia tipica dell'economia rurale di un tempo. In questa zona si trovano insediamenti risalenti all'età del rame e successivamente, intorno al VI secolo a.C., fu insediamento punico e romano.
Dal litorale di Lotzorai si può arrivare all'Isolotto d'Ogliastra, abitato esclusivamente da colonie di uccelli, luogo ambito dagli amanti del mare per le sue acque cristalline, reperti archeologi e fondali pescosi. Il territorio di Lotzorai, compreso il tratto di mare antistante, è molto ricco di reperti archeologici sia di epoca nuragica che di epoche successive. Da vedere è il Castello della Medusa, costruito in epoca medievale sui resti di una più antica costruzione punica. In realtà esso non era altro che un'avamposto militare costruito per controllare la zona del porto. Ancora si possono vedere le Domus De Janas (Casa delle fate), cioè delle tombe collettive scavate nella roccia dall'uomo dell'età del rame 2700- 1800 a.C. situate per la maggior parte nella zona di Funde e Monti, lungo la strada provinciale per Talana. Sono costituite da celle semicircolari, comunicanti tra loro attraverso degli sportelli quadrangolari, che venivano chiusi ermeticamente da lastre, che riproducevano il muro delle abitazioni del periodo. La tradizione sarda narra che le Domus de Janas erano le dimore di fate benigne o maligne, in sardo chiamate appunto Janas.
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